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La storia narrata è quella dell'autrice: la bambina che viveva all'ombra del fascino del fratello più grande e nell'ombra del dolore, perché questo fratello era malato e presto la stessa malattia progressiva attaccava anche lei. La storia parte da una famiglia ma si svolge in una collettività a tratti molto ampia. Ne è teatro un quartiere di Sesto San Giovanni, animato da amicizie e da straordinarie esperienze di impegno sociale, che a partire dall'inizio degli anni Ottanta hanno fatto nascere servizi comunitari, educativi, di lavoro che hanno coinvolto anche l'autrice. Quest'ultima infatti ha vissuto a lungo, insieme al fratello, in comunità gestite da cooperative che via via, mentre cambiavano le politiche sociali, andavano trasformandosi da iniziative spontanee e volontarie in imprese che facevano i conti con esigenze di budget, gare d'appalto, problemi organizzativi, dinamiche di potere. Il libro tratta con la lucidità e l'altezza di un piccolo classico temi universalmente umani - la speranza e la disperazione, la felicità e il dolore, il corpo e la malattia, l'amore e l'abbandono, la solidarietà e il potere, la vita e la morte - e chiunque vi si rispecchierà per l'essenziale.